Ci sono domande che l'uomo pare non voglia porsi: sono come dei "tabù" che sembra non sia lecito affrontare.

Fatto davvero strano: le continua scoperte scientifiche, le innovazioni tecnologiche e le passioni politiche si rivolgono a soggetti che ignorano tutto di loro stessi.

Com'è possibile questo? Cosa dobbiamo attenderci da un sistema a tal punto privo di consapevolezza? C'è una via che porta alla "conoscenza"?


L'ARGOMENTO DEL MESE

N. 9


L'USCITA NEL MONDO ASTRALE

L'Astrale è un mondo immateriale, al di là del tempo e dello spazio. Tutto vi si svolge in un eterno presente e senza i limiti caratteristici del Mondo Fisico: peso, massa, densità, gravitazione, consistenza ecc. . Lo si può visitare con un corpo parimenti immateriale, privo dei condizionamenti del Corpo Fisico (5 sensi, necessità biologiche, membra ecc.) e pertanto capace, anche in volo, di esplorarne tutti gli aspetti e di essere attivamente presente in tutte le vicende che vi accadono nel passato, nel presente e nel futuro.

Tuttavia, l'Astrale Inferiore possiede il numero doppio di leggi del Mondo Fisico. E' dunque, rispetto ad esso, un mondo più complicato e più condizionato. La sua complicazione è espressione diretta dell'Ego, che lì trova la sua dimora abituale. L'Astrale Inferiore è infatti il primo dei nove mondi infernali, detto anche Circolo della Luna, o Regno dei morti, o Mondo dei sogni. Esso è un mondo parallelo al Mondo Fisico, di cui la Legione riproduce la parvenza. Vi si trovano tutte le proiezioni dei desideri dell'uomo: un architetto lì trova le sue case e le sue città; un ladro, le sue vittime, il suo denaro e le sue prigioni; il disoccupato, le sue preoccupazione; il dissoluto, le case da gioco, le sue donne, i suoi locali notturni ecc..

L’ Astrale Superiore è un'altra cosa. Esso possiede la metà delle leggi presenti nel Mondo Fisico, nei cui confronti è quindi meno complicato. Nell'Astrale Superiore l'energia vibra con intensità e frequenza maggiore di quella del Mondo Fisico, e tutto vi accade in modo più reale, più vivo e più rapido. Si può anzi affermare che il Mondo Fisico sia un lento e tardivo riflesso del Mondo Astrale Superiore, o meglio, la sua cristallizzazione. Ciò che accade nel Mondo Fisico diluito nel tempo, è già accaduto nel Mondo Astrale Superiore, Là si trovano i grandi templi della "magia bianca", il tempio di Alden (della medicina), il tempio della Giustizia Cosmica (tribunale del Karma) con il libro individuale del dare e dell'avere, i grandi templi di saggezza. Entro questi templi, Maestri autorealizzati operano per il bene dell'umanità. Accanto ai templi della "magia bianca" esistono naturalmente i templi della "magia nera", rifugio di coloro che, coscientemente, sono al servizio di Satana. E' nel Mondo Astrale, soprattutto, che avviene la "gran battaglia".

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Con il termine "USCITA NEL MONDO ASTRALE" si intendono tutte le esperienze del Mondo Astrale quando il Corpo Fisico giace addormentato. I sogni che compiamo ogni notte, anche senza volerlo, sono quindi vere e proprie uscite nel Mondo Astrale. Non c'è nulla di strano o di pericoloso, dunque, nelle esperienze astrali. Ogni notte, dormendo, chiunque le compie, anzi, le deve compiere per necessità biologica. Non trovano pertanto credito i cosiddetti "intimoritori", cioè coloro che dissuadono dall’uscire in astrale paventando pericoli che, in realtà, per esperienza comune, sono inesistenti.

Gli unici veri pericoli, da cui seriamente dobbiamo guardarci, sono il FANATISMO e la MITOMANIA.

L'uscita in Astrale è praticamente un'esperienza di "sdoppiamento". Come avviene nei sogni, mentre il Corpo Fisico resta sdraiato e immobile, il Corpo Astrale si reca nel proprio mondo. Il collegamento tra i due corpi è sempre e comunque assicurato dalla presenza del "cordone argenteo" o Antakarana, che per nessuna ragione può essere interrotto. L'interruzione dell'Antakarana è un evento che nulla ha a che fare con ciò che può accadere durante lo sdoppiamento, ma che dipende unicamente dalla precisa volontà dell'Essere Interno (in questo caso, dalla Madre Divina Individuale, vedi capitolo seguente).

Al di fuori del sogno comune, due sono i tipi possibili di sdoppiamento astrale cosciente:

  1. L'uscita cosciente in Astrale
  2. L'uscita in Corpo Astrale Solare.

1) L'uscita cosciente in Astrale

Per questo tipo di sdoppiamento non è necessario aver generato il Corpo Astrale Solare. L'esperienza avviene con il CORPO LUNARE, e l'Astrale visitato è quello inferiore. E' quindi un'esperienza del tutto sovrapponibile a quella di un sogno cosciente (vedi argomento del mese precedente). E' un'occasione importante per lo studio degli Ego, propri o altrui, che si presentano faccia a faccia ripetendo scene o azioni di tutti i giorni, magari frammentarie o confuse. Lo stato di coscienza vigile dello sperimentatore, tuttavia, gli consente di essere parte attiva nella rappresentazione e, in un certo senso, di dirigerla. Ciò offre la possibilità di acquisire una quantità di informazioni utili per il lavoro interno che, in certi casi, se la scena vissuta è fortemente drammatizzata e simbolica, possono provenire direttamente dall'Essere (vedi le esperienze dell'Essere dei sogni, argomento precedente).

2) L'uscita in Corpo Astrale Solare.

Questo tipo di sdoppiamento avviene invece con il CORPO ASTRALE SOLARE, veicolo cosciente che consente non solo l'esplorazione della parte infradimensionale del Mondo Astrale (Astrale Inferiore), ma anche quella della parte sovradimensionale (Astrale Superiore). Solo poche persone possiedono questo veicolo. Esso, a differenza del Corpo Astrale Lunare, che è uno "pseudocorpo", è un CORPO vero e proprio, generato attraverso l'uso cosciente della sessualità in accordo con i meriti del cuore. Il Corpo Astrale Superiore, pertanto, è il prodotto della pratica costante e concreta dei cosiddetti tre fattori per la rivoluzione della Coscienza:

Attraverso i 7 sensi di questo Corpo meraviglioso, ottenuti dall'attivazione dei 7 chakra della colonna vertebrale, è possibile entrare in contatto diretto con realtà di eccezionale importanza per proseguire nel lavoro interno. I reali progressi ed anche i regressi di questo lavoro sono infatti visibili e verificabili in maniera oggettiva solo nei Mondi Interni, di cui il Mondo Astrale Superiore fa parte. E' lì che L'INTIMO (Atman), cioè l'Essere Reale di una persona, il Maestro Interno di ciascuno, subisce le prove e riceve le vere iniziazioni. E' nei Mondi Interni che si decidono le questioni più importanti, karmiche, di un'esistenza. Normalmente, colui che non usa il Corpo Astrale Solare e nemmeno sa vivere coscientemente le altre esperienze di sdoppiamento non riesce nemmeno a immaginare come la sua vita, nel Mondo Fisico, sia un pallido riflesso di ciò che avviene, in realtà, nel Mando Astrale Superiore.

Basterebbe, per cambiare in meglio la propria vita nel Mondo Fisico, almeno una volta essere accanto al nostro Intimo nel corso di una cerimonia che si celebra in un Tempio di saggezza; o essere coscienti mentre, con trepidazione, si sfoglia il grande Libro del dare e dell'avere nel Tempio circolare della Giustizia Cosmica. Cinque minuti di lavoro cosciente nell'Astrale Superiore possono equivalere a dieci anni di lavoro nel Mondo Fisico.

 

TECNICHE

Esistono diverse tecniche proponibili per l'uscita in Astrale. Esse sono le medesime per entrambi i tipi di sdoppiamento, e sono pertanto utilizzabili sia da chi possiede il Corpo Solare, sia da chi non lo possiede. In quest'ultimo caso, lo sdoppiamento avverrà, fin tanto che il Corpo Solare non viene generato, con il Corpo Lunare, e si riceveranno anche così importantissimi insegnamenti.

Prima di illustrare due di queste tecniche, ricordiamo alcune fondamentali note preliminari:

  1. Lo sdoppiamento va praticato unicamente per ricevere aiuto nel lavoro interno, proprio o altrui. Praticarlo per altri fini costituisce un'azione che dovrà poi essere karmicamente compensata.
  2. Lo sdoppiamento può anche verificarsi con facilità, in modo quasi meccanico. I benefici nel lavoro interno, però, si ottengono solo in proporzione ai propri meriti. E' il caso, per esempio, di chi "eredita" il Corpo Solare, e l'abitudine a servirsene, per averlo generato in un'esistenza precedente.
  3. Lo sdoppiamento avviene più facilmente in colui che è aperto al nuovo, che è capace di uscire dal pregiudizio e dagli schemi mentali, che è disposto anche a cambiare il proprio modo di pensare e di capire. Ciò significa che, psicologicamente, esso va preparato da un continuo stato di all'erta novità e all'erta cambiamento.
  4. Lo sdoppiamento generalmente non riesce a chi ha molto sviluppato l'Ego della Paura. E' consigliabile, pertanto, se necessario, prima indebolire questo difetto secondo ì metodi illustrati nella terza parte di questo compendio.
  5. E' necessario imparare a vivere l'istante in ogni momento della propria esistenza, praticando sempre l'Autoricordo e l'Autoosservazione. Ciò produrrà un aumento del livello di Coscienza anche nel Mondo Astrale.
  6. L'esperienza di sdoppiamento richiede un certo tempo e la sussistenza di determinate condizioni: tranquillità, isolamento, silenzio. E' indispensabile, prima di effettuarla, essere sicuri di non essere disturbati. Ciò non toglie che, quando il partner sia particolarmente affiatato, lo sdoppiamento possa anche essere effettuato in coppia.
  7. Lo sdoppiamento non è un fatto intellettuale o, ancor peggio, mentale: è un fatto emozionale e, come per i sogni, si realizza attivando il Centro Emozionale Superiore.

 

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Illustreremo adesso brevemente due tecniche per l'uscita in Astrale. La prima è chiamata "tecnica della piramide"; la seconda, "tecnica del saltino". Entrambe utilizzano la facoltà della CONCENTRAZIONE e dell'IMMAGINAZIONE e si organizzano la prima attorno al momento di passaggio tra la veglia e il sonno, la seconda durante un sogno, anche meccanico.

Tecnica della piramide.

  1. Chi si serve per la prima volta di questa tecnica dovrà, nei giorni precedenti la pratica, prendere confidenza con il simbolo della PIRAMIDE (Ricordiamo che un filone importante della Gnosi è quello di Alessandria d’Egitto). A tal fine, potrà cercare su qualche libro le misure della piramide di Cheope (ritenute tra le misure perfette) e provare a disegnarla. Potrà immaginare di esserne l'architetto e di concepirla così come essa era in realtà migliaia di anni fa. La orienterà nello spazio con le quattro facce rivolte ai quattro punti cardinali, ne studierà le proporzioni, il volume, il perimetro, ne progetterà la porta (rivolta a Nord), gli interni con i vari utilizzi e meccanismi. Potrà studiarne le proiezioni geometriche, i punti di forza e di concentrazione energetica. I più abili nella manualità potranno provare a costruirne una in scala ridotta, piccola come un soprammobile o sufficientemente grande da potervi entrare. Quelli particolarmente interessati potranno approfondire la conoscenza dell'Egitto antico con l'aiuto di riviste, libri o, più efficacemente con l'immaginazione.
  2. Ci si stenderà supini sul letto o su un tappeto, con la testa rivolta a Nord, in una stanza contenente i tre colori fondamentali (rosso, gallo, blu).
  3. Ci si rilasserà completamente, vivendo l'istante e vuotando la mente.
  4. Si invocherà mentalmente la Madre Divina, affinché guidi e protegga la pratica, si cercherà di sentirne la presenza attraverso il Centro Emozionale Superiore.
  5. Si pronuncerà mentalmente e ripetutamente il sacro mantra FA-RA-0N, in questo mod: FAAAA ... RRRAAAA ... ONNNN... . Le tre sillabe hanno un significato profondo: FA è la nota su cui vibra il Mondo Astrale; RA è il nome del Sole, il dio egizio corrispondente all'Assoluto; ON, analogo OM, è un potente mantra di forza.
  6. Mentre si ripete il mantra, ci si concentrerà sulla piramide di Cheope, immaginandola in tutti i particolari, in modo da sentire la sabbia calda del deserto, vedere il sole che ne illumina la punta dorata, udire il canto dei sacerdoti, odorare i profumi che vi si sprigionano ecc..
  7. Ci si concentrerà, contemporaneamente, sulla profonda pesantezza del corpo nello stesso istante in cui normalmente sopraggiunge il sonno. In quel preciso momento ci si alzerà dal letto.

Si ripeterà più volte la pratica fino a quando si verificherà lo sdoppiamento e vedremo il Corpo Fisico come un involucro freddo e immobile disteso sul letto, e ci si accorgerà di galleggiare nella stanza. Potremo allora coscientemente entrare nella piramide e prendere parte alle cerimonie sacre che si svolgono al suo interno.

Cose da ricordare:

 

Tecnica del "saltino".

  1. Chi si vuol servire di questa tecnica dovrà, nei giorni che precedono la pratica, fare spesso un saltino in aria chiedendosi: "sono nel Mondo Fisico o nel Mondo Astrale?". Dal momento che egli si trova nel Mondo Fisico, ricadrà subito a terra. E' importante che il saltino sia fatto spesso e il più coscientemente possibile, con vero dubbio, vivendo l'istante e cercando di non essere osservati per non dover dare spiegazioni imbarazzanti.
  2. 2) 3) 4) Vedi i punti 2), 3), 4) della tecnica precedente.
  1. Ci si concentrerà sul cuore e si farà risuonare mentalmente la vocale "O". Si immaginerà il cuore come se fosse un fiore dai petali colorati mentre gira nel petto in senso orario (nel senso, cioè, delle lancette di un orologio appoggiato sul petto e rivolto in avanti).
  2. Si resterà così, perfettamente immobili e concentrati, usando la tecnica per il sogno cosciente, fino a che sopraggiunge il sonno.
  3. Durante il sogno SI FARA' IL SALTINO e ci si troverà a fluttuare nell’aria.

Anche questa tecnica va utilizzata più volte di seguito, finché non riesce.

Diamo qui sotto due esempi di raffigurazione schematica di uscita con corpo lunare e con corpo solare.

 

LA MORTE E LA NASCITA DEL CORPO FISICO

Abbiamo già considerato che l'uomo, così come incoscientemente vive, altrettanto incoscientemente nasce e muore, non essendo capace di essere presente nemmeno nei momenti fondamentali della sua esistenza. I veri processi della vita e della morte gli restano sconosciuti ed egli si f erma alla loro apparenza esterna, puramente materiale.

In realtà, ciò che avviene nel Mondo Cellulare in occasione della morte e della nascita del Corpo Fisico è solo l'aspetto più grossolano di tutti i molteplici fenomeni che si verificano nei Mondi Interni.

Cercheremo adesso brevemente di riassumerli alla luce di ciò che al riguardo riferisce la Tradizione Esoterica.

 

La morte del Corpo Fisico

La MORTE è un evento naturale per tutti i Corpi Fisici. Nulla, nella vita, è più certo della morte, eppure nessuno ne parla mai. L'uomo vive credendosi immortale, forse perché teme, probabilmente con ragione, che le sue certezze possano crollare di fronte al suo mistero. La morte fisica di ogni essere umano è causata dall'interruzione del "cordone d'argento" (Antakarana). Tale interruzione non si verifica mai casualmente: questo evento è regolato coscientemente dalla legge del Karma e avviene con il consenso della Madre Divina Individuale. L'interruzione dell'Antakarana è provocata da un raggio proveniente dai Mondi elettronici (vedi argomenti precedenti), un raggio divino potentissimo a cui nulla e nessuno può resistere. Per nessun altro motivo l'Antakarana si può spezzare. Questo raggio, proveniente dalla sesta dimensione, è manovrato da apposite Gerarchie che operano nel Mondo Astrale, gli Angeli della morte. L'interruzione dell'Antakarana è causa della separazione definitiva tra Corpo Fisico ed Essenza, separazione che sta alla base di tutti i ben noti fenomeni disgregativi a livello materiale comunemente associati al fenomeno della morte.

Con la morte, tre cose si dissolvono inesorabilmente: 1) il Corpo Fisico; 2) il Corpo Vitale; 3) la Personalità.

Tutti conoscono il disfacimento del Corpo Fisico, ma ignorano che esso è solo una conseguenza del disfacimento del Corpo Vitale, cioè di quel Corpo termo-elettro-magnetico tetradimensionale i cui atomi si compenetrano in ogni atomo del Corpo Fisico mettendolo in grado di funzionare.

Pertanto, il Corpo Fisico imputridisce nel sepolcro contemporaneamente alla dissoluzione del Corpo Vitale. Talvolta quest'ultimo si rende visibile sotto forma di fiammella azzurrognola (fuoco fatuo) che brucia sulla tomba. Ad un robusto Corpo Fisico corrisponde un forte Corpo Vitale; però entrambi, dopo la morte, si dissolvono rapidamente al pari di altri corpi più deboli. Anche la Personalità si dissolve, non c'è domani per la Personalità del morto. Essa rappresenta la "traccia energetica" degli Ego del morto che persiste nel Mondo Fisico. Ma, dal momento che la somma vettoriale degli aggregati è uguale a zero, questa energia, dopo l'esalazione dell'ultimo respiro, essendo completamente illusoria, inesorabilmente si esaurisce più o meno lentamente nel tempo in proporzione alla sua carica.

Una personalità forte resta ancora a lungo, dopo la morte, nel Mondo Fisico; e, dal momento che è meccanica, si esprime maggiormente là dove maggiormente si espressero gli Ego del defunto. Talvolta essa può rendersi percepibile con varie manifestazioni energetiche: rumori, movimenti di oggetti, tenui parvenze. L'immaginario popolare chiama queste manifestazioni con il nome di "fantasmi" o "spettri".

Ciò che rimane dopo la morte è rappresentato degli EGO e dall'ESSENZA. Essi vengono a costituire ciò che si chiama "il defunto". Nessun Ego può venir distrutto con la Morte Fisica. L'Ego può venir distrutto solo con la Morte Mistica attraverso il lavoro interno, o con la Morte Seconda nei Mondi Inferni, cioè con l'eliminazione meccanica, nell'involuzione, da parte della Natura.

D'altra parte, l'Essenza non sopravvive in forma integra e libera che nella misura di un 3%. Tutto il restante 97% sopravvive in forma pluralizzata inglobata nei singoli Ego.

Ego ed Essenza, dopo la morte, immediatamente dopo l’esalazione dell’ultimo respiro, si recano nel loro mondo, il Mondo Astrale Inferiore (Limbo o Mondo della Luna), le cui caratteristiche, già ricordate nei capitoli precedenti, sono ancora ben precisate nel Bardo: "Oh! nobile per nascita! ... il tuo corpo attuale, essendo un corpo di desiderio ... non è un corpo di materia grossolana, sicché ora tu hai il potere di attraversare qualunque massa rocciosa, colline, macigni, terra, case, e lo stesso monte Meru, senza trovare ostacolo ... Ora possiedi il potere delle azioni miracolose che tuttavia non è frutto di alcun Samadhi, bensì del potere che viene a te naturalmente ... Tu puoi raggiungere istantaneamente qualunque luogo che desideri; hai il potere di giungere in quel luogo, nel tempo che un uomo impiegherebbe per aprire o chiudere la mano. Questi diversi poteri di illusione e di cambio di forma, non li desiderare, non li desiderare" ("IL BARDO THODOL, ovvero IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI", ed. Atanor; la presente traduzione è tratta da: "Il libro dei morti" di S. A. Weor ed. Biblioteca Gnostica).

In realtà, dopo il taglio dell'Antakarana, il Corpo di Desiderio ("fantasma astrale") subito svanisce: venuto meno il legame del "cordone d'argento" , il defunto si disperde totalmente nell'Astrale Inferiore. Ciascun Ego lo rappresenta. Ogni defunto è contemporaneamente tante entità diverse quanti sono i suoi Ego. Un chiaroveggente vede vagare nel Limbo tante diverse ombre, tutte appartenenti alla medesima Essenza.

In ciò sta la differenza tra la morte e il sogno, nel fatto che il taglio dell'Antakarana distrugge anche il Corpo Lunare. Il defunto, però, non se ne accorge: il Corpo Lunare non è in realtà un vero Corpo, e per lui la morte è come un sogno, lo stesso sogno che in fondo era la sua vita (Amleto).

La morte è sempre la conseguenza di un GIUDIZIO (vedi il "Banchetto di Baldassarre", Daniele, 5,5.) affidato alle Gerarchie del Karma. Al verificarsi di determinate condizioni, che appaiono imperscrutabili all'uomo comune, le predette Gerarchie giudicano l'Essenza e la fanno disincarnare (primo giudizio). Come ogni evento karmico, anche la morte può essere oggetto di contrattazione o di dilazione.

Se il Karma agisce, i Giudici affidano agli Angeli della morte il compito di regolare il raggio elettronico proveniente dalla sesta dimensione. Essi tengono in mano lo strumento simbolico del taglio dell'Antakarana, la falce. Talvolta possono rendersi visibili al moribondo sotto la forma di esseri bellissimi e nello stesso tempo terribilmente spaventosi.

La potenza del raggio, al momento dell'esalazione dell'ultimo respiro, libera la Coscienza e il Giudizio del disincarnato che vede, durante i tre giorni e mezzo che seguono la morte, passare retrospettivamente tutta la sua vita (prima retrospezione). Questo accade in modo straordinariamente rapido e sconvolgente. Dice il Bardo: "Sei stato svenuto durante gli ultimi tre giorni e mezzo. Non appena ti riprenderai dallo svenimento, penserai: ‘ Cosa è successo? ’. Poiché in questo momento tutto il Samsara sarà in rivoluzione" .

Successivamente l'Essenza, libera nel Mondo Astrale, entra in uno stato di coscienza di tipo lunare, e torna a rivivere la sua ultima esistenza in modo più calmo e più tranquillo, dal momento che la vibrazione del Mondo Molecolare è più lenta di quella dei Mondi Elettronici (seconda retrospezione). Sotto l'influenza lunare, il disincarnato rivive ogni scena della sua ultima esistenza dalla vecchiaia alla nascita, ritorna a visitare i luoghi che frequentava in vita, a dire e a fare ciò che aveva detto e fatto. Questa volta, però, il suo 3% di Coscienza lunare, non più seppellito dalla Legione degli Ego, riesce a capire le cose per ciò che veramente sono e prova gioia profonda per il bene compiuto e profondo dolore, invece, per aver compiuto il male.

Terminato il processo retrospettivo, l'Essenza del defunto è pienamente consapevole del risultato e del valore finale della sua esistenza terrena, ed è pronta e desiderosa di compensare karmicamente i propri errori: affronta quindi serenamente e volontariamente il secondo giudizio, quello che deciderà della sua sorte.

Tutti questi eventi fanno della morte un vero e proprio cammino iniziatico: ciò che il defunto non ha saputo comprendere da vivo lo comprende adesso nel Mondo Astrale, dove la Coscienza libera, non più oppressa dagli Ego, può rendersi conto del suo operato con l'aiuto oggettivo dei Maestri del Karma.

Il defunto si presenta quindi nuovamente di fronte al Tribunale del Karma (secondo giudizio) e subisce una delle tre seguenti sorti:

  1. dovrà tornare immediatamente nel Mondo Fisico. Ciò accade se non ha ancora esaurito il suo ciclo di esistenze e se il Karma agisce a suo sfavore, se cioè la bilancia pesa dalla parte del debito;
  2. potrà salire negli stati paradisiaci celestiali della sesta dimensione e ritornare nel Mondo Fisico solo dopo un "certo tempo", cioè dopo aver sperimentato gioia a felicità ineffabili e ricevuto preziosi insegnamenti per la vita futura. Ciò accade, sempre che abbia a disposizione ancora altre esistenze, nel caso che la bilancia pesi in suo favore, cioè nel caso che abbia nella sua esistenza passata lavorato per lo sviluppo della Coscienza pur senza aver raggiunto la Maestria;
  3. dovrà sprofondare nell'involuzione per tutta un'eternità. Ciò accade se non ha più esistenze a disposizione e se, nell'ultima, non è riuscito a realizzare la Maestria distruggendo almeno il 50% dei suoi Ego.

Il defunto che ha invece conseguito la Maestria, dopo aver subito i due Giudizi e le due retrospezioni, continua il suo lavoro nel Mondi Interni. Se vuole, può riprendere volontariamente un Corpo Fisico per il bene dell'umanità. In questo caso non si parla di "ritorno" ma di "reincarnazione", cioè di una incarnazione cosciente e volontaria.

I parenti del morto, all'oscuro di tutti i processi che avvengono nei mondi superiori, spinti da falsi sentimenti di pietà, di desiderio o di rimpianto, chiamano il congiunto spesso disperatamente, specialmente durante il funerale, lo vogliono ancora in mezzo a loro. Ciò è comprensibile, ma è di grande ostacolo per chi, magari ancora sotto choc per la scarica elettronica, vaga disorientato in cerca di riferimenti, oppure esegue. in modo sempre più consapevole, la seconda retrospezione in attesa della sorte che lo aspetta.

L'unica opera buona che si può fare per un morto è quella di lasciarlo andare, non di trattenerlo in un mondo che ormai non gli appartiene più. Citiamo a questo proposito le parole che, secondo il Bardo, sarebbero da recitare all'orecchio del morente al momento del trapasso:

  • Nobile figlio, ciò che si chiama la morte è ora avvenuto. Tu lasci questo mondo, ma non sei il solo; la morte viene per tutti. Non restare attaccato a questa vita per sentimento o per debolezza. Anche se, per debolezza, tu vi restassi attaccato, non avresti il potere di rimanere qui. Non otterresti altro scopo che errare nel Samsara. Non essere attaccato, non essere debole, ricordati della preziosa trinità.

    Nobile figlio, qualunque spavento, qualunque forma di terrore possa assalirti, non dimenticare le seguenti parole e, conservando nel cuore il loro significato, procedi in avanti; in esse si trova il segreto vitale della conoscenza: "Oh, quanto l'esperienza della Realtà risplende su di me, dato che ogni pensiero di paura, di terrore, di timore delle apparenze è scongiurato! Possa io riconoscere che ogni apparizione è un riflesso del mio Corpo Lunare; possa io riconoscerle come apparizioni del Bardo. Nel momento importantissimo di compiere una grande fine, possa io non temere le turbe delle divinità calme e irritate che sono le mie stesse forme di pensiero".

    Ripeti queste parole, chiaramente, e, ricordandoti del loro significato, procedi in avanti. Con questo mezzo, qualunque sia la visione di timore o di terrore che ti possa apparire, il riconoscimento sarà certo: non dimenticare dunque il segreto di queste parole.

    Nobile figlio, nel momento in cui -1.1 tuo corpo e il tuo spirito si sono separati, tu hai conosciuto lo splendore della Verità Pura, sottile, scintillante, brillante, abbagliante, gloriosa e radiosa- mente impressionante, che ha l'apparenza di un miraggio passante su di un paesaggio a primavera, in un continuo succedersi di vibrazioni. Non essere soggiogato, né terrificato, né timoroso. Ciò rappresenta l'irradiazione della tua stessa vera natura. Sappi riconoscerlo.

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    La nascita del corpo fisico

    Mentre il 3% di Coscienza libera del defunto subisce nel Mondo della tutti i processi appena descritti, le ombre dei disincarnati, ossia i loro Ego, vagano come spettri in uno stato completamente infracosciente inattesa del loro destino. Alcuni, la maggior parte, si esprimeranno in un nuovo Corpo Fisico; altri si avvieranno alla Morte Seconda precipitando nell'involuzione dei Mondi Inferni; altri ancora, una minoranza, accompagneranno i Maestri loro viaggio verso la perfezione e si prospetta quindi davanti a loro il destino della Morte Mistica, cioè quello della loro eliminazione cosciente.

    Per tutti, l'attesa avviene nell' ETERNITA', in un mondo senza tempo, mentre nel Mondo Fisico possono trascorrere istanti, secoli millenni. Ed è proprio qui, nel Mondo Fisico, che talvolta un Ego di chi resta rimpiange colui che si è disincarnato, anche ormai da lungo tempo, al punto tale da cercare di tenerne viva ad ogni costo la memoria. Si conservano fotografie, ricordi vari, ci si ricorda delle sue abitudini, dei suoi modi di vestire o di parlare senza peraltro ricordare che, così facendo, si ottiene l'unico risultato di mantenerne più a lungo sulla Terra la Personalità, cioè la sua energia egoica che invece dovrebbe scomparire. Oppure, più spesso di quanto non si creda, si organizzano sedute spiritiche nella vana speranza di riprendere i contatti con chi, ormai sulla strada della Comprensione Profonda, non potrebbe proprio capire il senso di questo trafficare insulso ed illusorio.

    Per la maggioranza dei disincarnati viene infine il momento del RITORNO. Gli Angeli della Vita, che lavorano al servizio dei Giudici del Karma, con il consenso della Madre Divina Individuale uniscono l'Essenza del defunto (quella libera, cioè, e quella contenuta negli Ego) con lo spermatozoo che sta per fecondare un ovulo. Da quell'istante, l'Essenza è collegata con un altro Corpo Fisico, che si va gradatamente formando e sviluppando. Ogni interruzione del "cordone d'argento" comporterà la perdita di quel corpo e quindi di un'opportunità per l'autorealizzazione di quell'Essenza .

    Il momento e il luogo della nascita, compresa la famiglia del nascituro, sono stabiliti unicamente dalla necessità di adempiere alla tre leggi del ritorno, della ricorrenza e del Karma: l'Ego e l'Essenza devono ritornare (ritorno); l'Ego deve ripetere meccanicamente le sue rappresentazioni (ricorrenza); le situazioni delle nuove rappresentazioni devono compensare quelle delle esistenze precedenti (Karma). La rinascita deve avvenire in un luogo e in un momento adatto alla manifestazione di tutto ciò, attraverso anche la giusta scelta del patrimonio genetico del nascituro. In ciò sta la grande complessità del lavoro degli Angeli della vita. E' evidente che, nel Mondo Astrale, dove il tempo si riduce a un punto matematico, morte e nascita sono eventi strettamente collegati: la vita incomincia dall'impronta stessa degli "zoccoli della morte".

    Al momento della nascita, dopo 10 mesi lunari dal concepimento, con il primo atto respiatorio, il 3% di Essenza libera entra per la prima volta nel corpo del bambino, venendo così a formare il suo spazio psicologico. Il restante 97%, imbottigliato negli Ego, continua a vivere nel Limbo (Mondo Astrale Inferiore).

    Il neonato, dunque, il cui spazio psicologico è formato solo dal 3% di Essenza libera, è totalmente cosciente, anche se solo per una piccola percentuale della sua completa possibilità. Ciò gli basta, tuttavia, per vedere gli adulti mossi dagli Ego, che si affannano attorno alla sua culla, come una persona sobria vedrebbe un ubriaco. Vorrebbe aiutarli, calmarli, ma non può; l'unica cosa riesce a fare è quella di strillare, ma gli adulti non capiscono. Talvolta il neonato si spaventa nel vedere gli Ego che gli ruotano intorno; e anche questa volta i genitori pensano invece che possa avere fame o freddo o soffrire d'incubi. Poi, a poco a poco, nel corso degli anni successivi, anche gli Ego cominciano a penetrare nel suo spazio psicologico, per imitazione, finché, dopo 100 mesi lunari, a circa 7 anni di età, la "legione" è totalmente rappresentata e pronta ad esprimersi attraverso la PERSONALITA'. Quel neonato è ora diventato simile ai propri genitori.

     

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    Sono importanti alcune considerazioni:

    a) risvegliare il più possibile la Coscienza attraverso l'eliminazione progressiva dei propri Ego; si creerebbero così le condizioni per generare dei figli con eredità karmiche più leggere;

    b) abbandonare prima possibile ogni atteggiamento infrasessuale; l'infrasessualità è uno dei comportamenti che più frequentemente interferiscono negli eventi collegati con i processi della nascita e che producono un pesante KARMA FAMILIARE.

    c) coltivare la dimensione spirituale; l'assenza di spiritualità nella coppia porta alla perdita progressiva del significato SACRALE dell'atto sessuale e della conseguente FIDUCIA NELL'OPERATO DELLA MADRE DIVINA INDIVIDUALE, che esprime la disponibilità a farsi strumento dell'armonia cosmica creatrice.

    Diamo qui sotto due esempi di raffigurazione schematica di vita intrauterina e di neonato.

     

    APPENDICE

    I DIVERSI STADI MATURATIVI DELL'UOMO

    A 10 mesi lunari dal concepimento si ha la NASCITA

    A 100 mesi lunari dal concepimento si ha la FORMAZIONE DELLA PERSONALITA'

    A 1000 mesi lunari dal concepimento si ha la MORTE

     

     

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